La mia è sempre stata una pittura sentita più che veduta: ho sempre dipinto adoperando la fantasia, e proprio per questo mi sono sempre sentito libero dai condizionamenti che potevano derivare dall’esterno, senza forzature, provando la libertà del fare e del creare.
Il mio inizio è stato una pittura molto romantica, fatta di paesaggi campestri, la vita dei campi, i ricordi della mia giovinezza.
Il periodo successivo è stato non meno interessante, ho cercato di eliminare dalla mia pittura tutte quelle forzature e particolarità che potevano disturbare l’opera, una volta compiuta.
Quindi ho cercato il colore e il suo contrasto in maniera gestuale fino al limite estremo; e devo dire che questo mi è servito molto per le ricerche che stavano maturando nella mia mente: l’abbandono del colore sul finire degli anni ’80, la ricerca di una pittura con pochissimi toni, la gestualità, sono i processi che mi hanno portato a questo astrattismo molto sintetico, ma che per me è quanto di più concreto possa esserci.
Ivano Gonzo